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Il ritmo nel blues
Occorre innanzitutto valutare una delle principali forme ritmiche utilizzate nel blues (ma anche in altri generi, ovviamente), che viene
denominata come ritmica shuffle. E' molto importante ricordare che anche se nella partitura gli ottavi sono scritti normali, nella divisione ritmica shuffle questi
devono comunque essere intesi come ottavi terzinati. Solitamente in questi casi viene abbinato alla partitura il simbolo:
che indica chiaramente l'obbligo di suonare gli ottavi con la classica cadenza ritmica terzinata, da alcuni chiamata anche "ottavi jazz feel" (quando inerente, appunto, al jazz), da
altri chiamata, come già detto, "shuffle" (quando inerente al blues). Vediamo di prendere subito confidenza con questo sistema ritmico
utilizzando come fonte di esempio la stessa base armonica del blues precedente, suonata però ad ottavi terzinati. E' utile precisare che il termine
"shuffle" è più indicato per l'uso dei bicordi, mentre generalmente durante l'uso ad accordi si predilige il termine "ottavi terzinati".
In pratica basterebbe ascoltare la base midi del chorus che stiamo per analizzare per avere un idea di come viene
a suonare questa ritmica, anche se consiglio comunque un occhiata alla sezione dedicata alla ritmica, e più precisamente
al capitolo sulle terzine.

Come vedete, la ritmica viene suddivisa ad ottavi suonati con pennata alternata. Questi ottavi devono però essere intesi
come ottavi terzinati, e questo grazie alla presenza del simbolo di cui parlavamo sopra, presente
all'inizio della partitura. Anche in questo caso, come nella pagina precedente, abbiamo usato
accordi sviluppati su tre sole corde, per dare al contesto dell'esecuzione un timbro più compatto.
Il passo successivo consiste nello studio di più modelli ritmici, ognuno dei quali viene sviluppato in una sola
battuta. A voi il compito di trasportarlo ritmicamente all'interno del chorus. Per capire meglio possiamo vedere il prossimo esempio.

La ritmica della singola battuta che vedete sopra deve essere riportata identica all'interno di ogni battuta del chorus
blues che, per ora, verrà suonato con le stesse diteggiature, oramai perfettamente assimilate, viste nell'esercizio precedente.
Di ogni esempio consiglio ai meno esperti l'ascolto della base midi allegata, per una migliore comprensione, ricordando che volendo ci si può suonare
sopra, in quanto nella base le tracce di basso e chitarra sono rispettivamente sui canali destro e sinistro. Una volta assimilata la parte da suonare
potete abbassare il volume del canale sinistro delle vostre casse, in modo che la traccia di chitarra venga abbassata di volume, dopo di che farete partire
la base e ci suonerete voi la parte. E' un sistema molto utile e importante ai fini della completa assimilazione di queste (e altre) tecniche.
Di seguito trovate alcuni esempi di ritmiche sulle quali lavorare, uniti anche ai rispettivi midi-file che potrete scaricare. Attenzione.
Ricordate che in questi esercizi la divisione ritmica degli ottavi è sempre terzinata.
E' convieniente suonare questi chorus blues molte volte per ogni singolo esempio ritmico, fino a raggiungere un buon controllo della ritmica.
Il passo successivo consiste nel fare coesistere all'interno di un chorus più esempi ritmici, allo scopo di creare dele variazioni all'accompagnamento
tale da rendere la sequenza di accordi molto varia, sempre ovviamente sotto l'aspetto ritmico. Vediamo il procedimento
Prendiamo spunto dalla partitura precedente, sostuendo la ritmica e inserendo ad esempio la ritmica dell'es. 2 nelle battute di
A7, la ritmica dell'es. 3 nelle battute con il D7 e la ritmica dell'es.4 nell'accordo di E7. Potremo ottenere un risultato analogo.

Come potete vedere (e ascoltare dalla base midi), la ritmica diventa più varia e complicata. Questo è dato dal fatto che unendo diverse ritmiche
gli accordi si presentano con una forma ognuno diversa di interpretazione, rendendone piacevole l'ascolto. Quello visto sopra è solamente un esempio. Vostro compito
sarà quello di cambiare le ritmiche, suonando, ad esempio, la battuta in A7 con la ritmica dell'es. 1, oppure la battuta del E7 con la ritmica dell'es. 2 eccetera. Nella pagina successiva
analizzeremo i bicordi e l'uso dell'accompagnamento shuffle.
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